Bolivia in moto

Dalla Amazzonia alle Ande


dal 6 al 16 novembre

Dall’Amazzonia boliviana agli Yungas, la zona di foresta umida tropicale di Samaipata, attraverso le vallate semidesertiche ed i canyon rossi del rio Mizque. Attraversiamo le mille vallate della Cordigliera delle Ande con passi oltre i 4.600 metri, città coloniali e villaggi di minatori. Scopriamo i magnifici e suggestivi paesaggi dell’altipiano, le sconfinate pianure, il salar di Uyuni, i vulcani, per finire in bellezza nella foresta umida degli Yungas di La Paz sugli strapiombi della Death Road.

Quota PILOTA € 5.850,00
Quota PASSEGGERO € 4.650,00

1° giorno: Giovedì 6 Novembre ITALIA – SANTA CRUZ DE LA SIERRA

Partenza con volo Iberia da Milano Malpensa. Via Madrid

2° giorno: Venerdì 7 Novembre ARR. A SANTA CRUZ – SAMAIPATA (-/-/D)

Pronti via in 4×4 puntiamo verso le prime propaggini della cordigliera delle Ande, salendo dai 400 metri della pianura di Santa Cruz fino ai 1600 metri di Samaipata. La strada attraversa le verdissime colline tra la Guardia, El Torno e infine La Angostura, dove si imbocca la valle del Rio Piray, salendo sempre più immersi nella vegetazione rigogliosa del gomito delle Ande, con le montagne di arenaria rossa a forma di panettone tipiche della sierra amazzonica.

A pochi kilometri dal paese di Samaipata saliamo la collina di El Fuerte, da cui si ha una vista spettacolare della zona di transizione tra le prime alture delle Ande e l’ampia pianura amaz- zonica più lontana ad est. Dalle due torri d’osservazione si possono vedere le rovine dall’alto, il gigantesco monolito scolpito e le costruzioni della piazza, le abitazioni dei sacerdoti ed il mercato. Il complesso di El Fuerte fu occupato dal 2000 a.C. da diversi gruppi etnici come i Chanè e Chiriguano, originari della foresta, e fu solo nel 1470 che arrivarono i più famosi in – quilini, gli Incas. Quando gli spagnoli arrivarono ed occuparono il sito nel 1600 erà già stato abbandonato. Durante la cena ogni ci sarà un breve briefing informativo sulle condizioni del- la strada ed il programma del giorno seguente.

Pernottamento in hotel.

3° giorno: Sabato 8 Novembre SAMAIPATA – AIQUILE (B/-/D)

Prima colazione in hotel. Samaipata è un piccolo paese di 10.000 abitanti fondato dai coloniz- zatori spagnoli, il nome deriva dal quechua e significa “riposo sulle altezze”. Deve infatti il suo nome all’insediamento dell’antico centro cerimoniale-noto come Fuerte-poco distante, dichia- rato, nel 1998, patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Visitiamo la piazza con la chiesa coloniale che custodisce l’altar maggiore in legno scolpito e ricoperto in foglia d’oro del 17° secolo,un vero gioiello dell’arte coloniale. L’aria molto calma e rilassata che si respira in paese, lontani dal caos della città e con un clima temperato, insieme alla vicinanza al Forte Inca ed al Parco Nazionale Amborò hanno fatto di questo paradiso collinare una meta da non perdere per tan- ti giramondo, tanti dei quali hanno messo radici qui. Ci inoltriamo sulle prime catene mon- tuose del gomito delle Ande, così viene chiamata questa zona a causa della curva decisa che compie la cordigliera andina per puntare a sud verso l’Argentina. Dopo un paio di passi a cir- ca 3000 metri scolliniamo su Saipina lasciandoci alle spalle la zona verde e umida della Sierra sostituita dal bosco secco di alberi spinosi e cactus che copre le zone mesotermiche della cor- digliera, inoltrandoci nelle vallate scelte da Ernesto “Che”guevara per la guerriglia contro la dittatura del generale Barrientos. Tra Saipina ed Aiquile visitiamo una azienda a conduzione familiare dove viene prodotta la “chancaca” pani di zucchero grezzo estratto dalla canna da zucchero con metodi tradizionali. Attraversiamo la zona di canyon di Peña Colorada, nell’area di conservazione degli Ara Frente Roja su una bella strada asfaltata in un saliscendi continuo nel deserto, tra formazioni rocciose e cactus, salendo sempre più di quota in una in- finità di curve e tornanti. Pernottamento in hotel.

4° giorno: Domenica 9 Novembre AIQUILE – SUCRE – MARAGUA (B/-/D)

Prima colazione in hotel. Seguendo una bella strada asfaltata raggiungiamo Sucre al mattino. Nel 1991, l’UNESCO riconobbe Sucre come patrimonio dell’umanità. La città attrae migliaia di turisti ogni anno grazie agli edifici coloniali ancora ben conservati e alle vie del centro storico, dove si respira ancora la vita dei tempi della dominazione spagnola con i balconi/veranda in legno dove si affacciavano le dame dell’aristocrazia, i tetti in tegole, le case rigorosamente bianche. Dopo una breve visita al centro storico proseguiamo salendo sulla Cordillera de Los Frailes aun’ora circa da Sucre, facendo un passo a 3.800 metri scendiamo nella valle del Rio Cachimayu seguendo una sterrata tortuosa per raggiungere il cratere di Maragua, dove pernotteremo nel villaggio omonimo dentro il cratere. Pernottamento in hostal.

5° giorno: Lunedì 10 Novembre MARAGUA – POTOSI’ (B/-/D)

Dopo la prima colazione, ci lasciamo indietro Maragua e scendiamo sul rio Pilcomayo, che di- vide le regioni di Chuquisaca e Potosì, ci fermiamo per ammirare il bellissimo ponte sospeso restaurato recentemente. Potosì, famosa per la montagna detta Cerro Rico, una gigantesca mi- niera d’argento, si trova ad un’altitudine di 4.090 metri ed è tra le più alte città del mondo.

La città è stata inserita nel 1987 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, come ri- conoscimento della straordinaria quantità di monumenti industriali (come gli acquedotti e i laghi artificiali che fornivano acqua alle miere d’argento) e architettonici presenti come la Casa de la Moneda, la zecca della corona spagnola, dove veniva lavorato l’argento, la chiesa di San Lorenzo e in generale il centro storico della città, in stile coloniale. Dopo la visita alla Casa de la Moneda il pomeriggio sarà libero per poter conoscere il centro storico.

Pernottamento in hotel.

6° giorno: Martedì 11 Novembre POTOSI’ – UYUNI – SALINAS GARZI’ MENDOZA(B/-/-)

Prima colazione in hotel. Proseguiamo salendo di quota verso l’altopiano, avremo un drastico cambio di paesaggio, che diventa semi desertico, e iniziamo ad avvistare i primi lama e vigo- gne. Siamo in una delle principali zone minerarie della Bolivia, dove le particolari formazioni geologiche hanno fatto affiorare nel corso dei millenni argento, stagno, wolfram, manganese e oro. Ultimo arrivato è il litio, di cui abbondano le saline che vedremo nella distanza dal mira- dor pocoprima di arrivare ad Uyuni. Una distesa abbagliante di sale di circa 10.000 km2 che le stime danno profonda circa 250 metri. Il salar oltre ad essere una recente attrazione turistica è stato in passato una via carovaniera per portare a dorso di lama i minerali verso i porti del Pa- cifico, ed ora viene sfruttato per l’estrazione del litio.troviamo una pista sabbiosa e tortuosa, contornata da campi di Quinua, una pianta pseudocereale molto nutritiva conosciuta da pri- ma che gli Inca popolassero queste zone, che riesce a crescere in queste zone di clima estremo su terreni di sabbia salata e pochissime precipitazioni. Attraversiamo la città di Uyuni per pro- seguire poi verso nord ed entrare finalmente nel salar di Uyuni, la più grande distesa di sale al mondo. Un vero mare, con isole di terra lontanissime dalla riva, e a nord un magnifico guar- diano, il vulcano Tunupa. Lo attraversiamo fino all’isola Incahuasi, dal quechua “casa del Inca”, dove con un breve trekking raggiungiamo il punto panoramico da cui si ha una vista a 360 gradi sul lago salato. Proseguiamo poi per il paese di Salinas, dove pernotteremo in un lodge.

7° giorno: Mercoledì 12 Novembre SALINAS – ORURO – EL ALTO (B/-/D)

Prima colazione in hotel. Il viaggio prosegue nella vastità dell’altopiano, con il lago Poopò a farci compagnia per diversi km. Facciamo una fermata a Challapata, sia per manutenzione delle moto e del 4×4 dopo la cura di sale e piste sabbiose che per rifocillarci. Arriviamo ad Oru- ro nel pomeriggio, ll nome della città deriva dagli Uros o Uru, popolazione famosa per la lavo- razione della ceramica dai quale deriva anche il nome del lago Uru Uru. La festa più impor- tante è il carnevale dove donne e uomini con costumi sfarzosi mettono in atto delle rappresen- tazioni allegoriche dove il bene deve sconfiggere il male. Durante questa manifestazioni ven- gono ballate danze tradizionali, tra le quali la diablada. Proseguiamo su strada asfaltata fino ad El Alto, metropoli satellite di La Paz con oltre 1,5 milioni di abitanti. Dopo esserci sistemati in hotel visitiamo La Paz dall’alto utilizzando le varie linee di teleferiche che sorvolano la città. Pernottamento in albergo.

8° giorno: Giovedì 13 Novembre LA PAZ – DEATH ROAD – COROICO (B/-/D)

Dopo la prima colazione, attraversiamo La Paz, che vedremo per ora solo di passaggio e rag- giungiamo il passo La Cumbre a 4.600 metri, da dove scendiamo fino a 1.700 metri di quota su strada asfaltata nella zona degli Yungas, la regione umida di foresta tropicale. Scendiamo negli Yungas seguendo la strada asfaltata, più sicura rispetto alla Death Road che percorreremo in- vece in salita. Visitiamo il rifugio per animali selvatici che vengono riscattati dai bracconieri, dove potremo familiarizzare con scimmie urlatrici, cappuccino, ragno. Si trovano anche orsi formichieri, tapiri, coatì, oltre a diverse varietà di ara. Pernottamento in hotel.

9° giorno: Venerdì 14 Novembre COROICO – DEATH ROAD – LA PAZ (B/-/D)

Prima colazione in hotel. Rientriamo a La Paz percorrendo la strada che fino a pochi anni fa era l’unico collegamento tra questa regione e la città, e che si è guadagnata il nome di Camino de la Muerte o Death Road per la sua pericolosità e il numero di incidenti mortali. Oggi è utiliz- zata prevalentemente da turisti, non circolano più camion e sono pochissimi, fortunatamente, i veicoli. Pernottamento in hotel.

10° giorno: Sabato 15 Novembre LA PAZ – volo per l’ ITALIA (B/-/-)

Prima colazione in hotel. Trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia operato da Iberia via Madrid.

11° giorno: Domenica 16 Novembre arr. ITALIA

Arrivo in Italia previsto nel pomeriggio.