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Viaggio della Memoria - di Pietro de Santis

Anche quest‘anno, proseguendo l'idea di viaggiare in giro per l'Europa con la mia Lambretta, ho partecipato al "Viaggio della memoria" organizzato delI’Associazione ARCA. Il programma prevedeva l'attraversamento di sei stati, Slovenia, Austria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Germania, per una percorrenza di poco più di tremila km. con tappe variabili (la più breve di 160 km e la più lunga Bratislava - Cracovia, di 430 km. Quest'anno il tour si è articolato in più giorni rispetto ai precedenti, con stop di una giornata a Praga, per poter godere al meglio della città e per concedere, a noi e ai nostri mezzi, un po’ di meritato riposo. La mia Lambretta 200 SX, come al solito, ha ben sopportato il viaggio e le vicissitudini che mi sono capitale. 

Sono partito dalla Calabria in furgone assieme ai miei colleghi allo volta di Bassano del Grappa, base di ritrovo: oltre 1.100 km. fatti in relax, ma non sapevamo cosa ci aspettava!

Siamo partiti da Bassano per Palmanova in direzione Slovenia, superando il passo della Moistrocca a 1600 metri. Qui abbiamo incontrato neve e freddo, temperature quasi vicine allo zero e curve con sampietrini. Le ruotine della mia fidata lambretta, però, hanno superato anche questa! Tre giorni dopo siamo incappati nella tempesta "Boris". Pioggia, vento, freddo. Nonostante fossi ben equipaggiato per me è sfata mollo dura: a differenza delle altre moto, dotate di ABS, sella e manopole riscaldate, io non avevo nulla di tutto ciò. In Austria, sul percorso, abbiamo incontrato numerosi alberi sradicati e molte strade bloccate e così, su consiglio dei Vigili del fuoco austriaci, abbiamo deviato verso I'autostrada, essendo le strade secondarie impraticabili. Non vi annoio con i dettagli del viaggio, vi dico solo che a Bratislava, alla fine, sono scivolalo (ma senza grossi danni!).

Ho attraversato località veramente incantevoli: laghi, dighe e città che solo con un tour in moto o in camper si possono visitare per bene. Arrivati a Cracovia abbiamo avuto modo di visitare le miniere di sale di Wieliczka e siamo andati anche al campo di concentramento di Auschwitz, dove ho provato delle sensazioni difficili da descrivere. Luoghi teatro di storie terribili, rimasti così come sono stati trovati dai sovietici dopo la liberazione, luoghi dove la violenza è rimasta imprigionata. Credetemi, anche se abbiamo letto e visto in tv di tutto su quei posti, le guide, rigorosamente polacche, raccontano fatti e testimonianze crude e toccanti.

Da Cracovia siamo partiti verso Oloumouc, in Repubblica Ceca, definita “la piccola Praga”, per poi raggiungere la capitale. Praga è meravigliosa, con turisti e famiglie di giorno e musica e birrerie di notte. Siamo poi partiti per Norimberga, città profondamente bombardata durante la seconda guerra mondiale. Purtroppo il tribunale, sede del famoso processo, era chiuso per lavori (con mio grande dispiacere). Arrivati a Monaco abbiamo partecipato ad una divertente serata deII’Oktoberfest, per poi ripartire di nuovo verso l’Italia in direzione Trento. Il giorno successivo, Bassano del Grappa, saluti finali e via in direzione Calabria di nuovo in furgone assieme ai miei colleghi.

É stato un grande viaggio, fatto con una modesta Lambretta per Io più originale, fattore che a mio avviso le dà affidabilità e sicurezza. Anche quest'anno ho finito i copertoni, finiti i freni sia anteriori che posteriori. Resiste bene invece la frizione. Un dato: con questo motore ho fatto 57.000 km, per il viaggio uso olio Motul 710 al 2%. Ho portalo con me due bidoni da 5 litri per i rifornimenti al volo, anche perché rispetto alle moto ho meno autonomia. Devo ringraziare un po’ tutti, da Anselmo, mio socio e segretario del club, per Ia messa a punto prima della partenza, al responsabile ARCA Giorgio Antonio, che anche quest'anno mi ha permesso di partecipare e che mi ha dato una grossa mano assieme ai miei colleghi. Un ringraziamento particolare va ad Andrea e Paolo, gli organizzatori di ”Motoradunando - viaggi in moto“. Andrea, in garage a Graz in Austria, mi ha dato una grossa mano compiendo un bellissimo gesto nello smontare e pulire il carburatore, la cui vaschetta e i cicler si erano otturati in seguito alla caduta costringendomi a fare un tratto con l'aria tirata, bagnato e con un freddo cane.

Che dire, è stato fantastico e soprattutto interessante! E per l'anno prossimo? Chissà, vedremo!


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